Le comunità rom in Serbia: sfide, progressi e il ruolo cruciale dell’educazione

In Serbia, le comunità rom costituiscono una parte significativa della popolazione, ma la loro reale dimensione è spesso sottostimata. Secondo il censimento ufficiale del 2022, circa 133.000 rom vivono nel paese, ma stime non ufficiali suggeriscono che il numero potrebbe superare le 500.000 persone. Questa discrepanza riflette non solo le difficoltà nel censire correttamente tali comunità, ma anche la marginalizzazione e l’esclusione sociale che affrontano quotidianamente.

Le sfide dell’emarginazione

Le donne, le ragazze e i rimpatriati delle comunità rom subiscono le conseguenze più gravi della discriminazione e della mancanza di accesso a istruzione e opportunità economiche. La loro esclusione sociale non è solo un problema individuale, ma un ostacolo per lo sviluppo di un’intera società che non riesce a valorizzare il potenziale di tutti i suoi membri.

Istruzione: un passo verso l’inclusione

Negli ultimi anni, sono stati fatti alcuni passi avanti per migliorare l’integrazione scolastica dei rom in Serbia. Durante l’anno scolastico 2022/23, il governo ha distribuito 1.120 borse di studio e ha impiegato 271 assistenti pedagogici nelle scuole per sostenere i giovani. Queste iniziative mirano a ridurre l’abbandono scolastico, migliorare il rendimento degli studenti e combattere i pregiudizi all’interno del sistema educativo.

Nonostante questi sforzi, è chiaro che rimane molto da fare per garantire un’effettiva parità di opportunità e per superare gli ostacoli che impediscono una reale integrazione sociale ed economica.

Workshop per il cambiamento: il caso del Know How Centre

Nell’ottobre 2024, l’associazione Know How Centre di Novi Sad ha organizzato un workshop dedicato alle giovani rom e alle donne non rom. L’obiettivo era comprendere meglio i loro bisogni e le lacune nell’educazione e nella formazione comunitaria, con particolare attenzione alla salute mentale.

Durante le conversazioni informali con studentesse e giovani donne, sono emersi temi fondamentali che queste comunità vorrebbero affrontare più frequentemente:

• Gestione dello stress e benessere mentale
• Salute riproduttiva e consapevolezza di sé
• Violenza di genere e prevenzione delle dipendenze

In particolare, le partecipanti hanno sottolineato che l’abuso di sostanze rappresenta una problematica diffusa tra i giovani uomini delle loro comunità, evidenziando la necessità di interventi mirati e strategie di prevenzione.

Comunicazione su misura per le nuove generazioni

Un aspetto interessante emerso dal workshop riguarda i format preferiti per sensibilizzare le giovani generazioni. Le partecipanti hanno espresso una forte preferenza per strumenti di comunicazione moderni come Instagram, TikTok, YouTube e podcast. Tuttavia, hanno anche riconosciuto il valore dell’educazione sul campo e delle iniziative di sensibilizzazione diretta, che restano essenziali per raggiungere le comunità più emarginate.

Verso una società più inclusiva

L’inclusione delle comunità rom in Serbia richiede un impegno collettivo e coordinato da parte delle istituzioni, delle organizzazioni non governative e della società civile. Gli sforzi devono concentrarsi su:

• Educazione e formazione continua, per rompere il ciclo di esclusione.
• Sensibilizzazione e lotta alla discriminazione, per favorire una convivenza basata sul rispetto reciproco.
• Amplificazione delle voci delle comunità rom, specialmente di donne e giovani, per garantire che le loro esigenze e aspirazioni siano al centro delle politiche di inclusione.

Con iniziative mirate e un’attenzione crescente ai bisogni delle comunità rom, è possibile costruire una società più equa e inclusiva, dove ogni individuo possa realizzare il proprio potenziale.

Un esempio concreto di questo impegno è rappresentato dal progetto ACADE-ME, che intende affrontare il persistente fallimento del processo di inclusione sociale delle persone Rom, ponendo l’educazione, la sensibilizzazione e la diffusione di modelli positivi in prima linea nella lotta contro l’antiziganismo, la discriminazione e gli ostacoli all’emancipazione. Questo progetto è finanziato dal programma europeo “Cittadini, uguaglianza, diritti e valori” (CERV), dimostrando che il cambiamento è possibile attraverso azioni mirate e una visione condivisa per il futuro.

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